L’agricoltura biologica nasce, come movimento, nella prima metà del XX secolo.
La sua diffusione è nel nord Europa agli inizi del 1900, l’agricoltura biologica si è affermata in Italia solo nella seconda metà del secolo scorso proponendosi come metodo alternativo all’agricoltura intensiva.
L’interesse verso questa attività, si è allargato notevolmente solo negli ultimi decenni del secolo, con la manifestazione delle emergenze sanitarie e ambientali derivate dall’intensificazione delle attività agro zootecniche e con il crescente interesse dei consumatori verso il “biologico”.
Ancora oggi Germania, Austria e Paesi Scandinavi rappresentano i principali paesi consumatori di prodotti biologici, mentre l’Italia, dopo l’entrata in vigore del Regolamento Comunitario, è diventata il primo produttore a livello europeo con oltre il 40% della produzione agricola interna e il terzo a livello mondiale con più di un milione e mezzo di ettari coltivati, circa 49.000 aziende tra produttori, trasformatori e importatori e un giro d’affari che nel 2004 ha raggiunto la considerevole cifra di 1,4 miliardi di euro.
In generale, l’agricoltura biologica si configura in cicli produttivi che sfruttano gli equilibri naturali, utilizzando energie rinnovabili, con un impatto ambientale basso.